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PIPE CORSELLINI


Lo stile "primitivo" di Corsellini è qualcosa che può essere pi ù facilmente intuito, piuttosto che inquadrato in rigorosi criteri formali. Altrimenti che "primitivo" sarebbe? "Primitivo" è qualcosa che sfugge al nostro controllo razionale, che corre sul filo della fantasia e dell'inquietudine. Se si ha in mente la "Refendu", la cui linea è stata presa a prestito da una canna da pesca di forma esagonale, essa mi ricorda i giochi infantili con il meccano, i "Tempi Moderni" di Chaplin e una torre normanna illuminata dal tramonto del Mediterraneo. Forse mi ricorda troppe cose? A me le belle pipe fanno anche questo effetto: sognare. Spesso alla pipa si sono trasferiti i canoni estetici tipici dell'architettura e del design industriale, così che l'oggetto appare nobilitato e cristallino nella sua forma, quasi che incuta un certo imbarazzo nel poterlo usare per ciò a cui è veramente destinato: fumare tabacchi. Le pipe di Corsellini non suggeriscono mai l'idea di lontananza, anche laddove le linee appaiono fredde e rigide, perché non si allontanano mai dalla passione del gioco dei bambini, da una ingenuità e da un trasporto che ci rende dimentichi dei prudenziali richiami materni.

Un'altra pipa che amo ricordare è quello che io chiamo "uovo primordiale". Già l'uovo di per sé rappresenta l'archetipo della primordialità, dal momento che rappresenta la vita nel suo primo manifestarsi. Ebbene, questo è un uovo dischiuso lanciato verso l'alto, con il suo bordo frastagliato, occhi di pernice e volute lignee a degno corredo. Che razza di animale può essere uscito da un uovo simile? Ma siamo sicuri che si tratti di un uovo e non di un fiore preistorico? Corsellini è un grande appassionato di Inseparabili di Fischer, una specie di pappagallini africani dai colori vivacissimi. Un giorno, osservando la gabbia di questi formidabili volatili, rimasi stupito dalla capacità di questi pappagalli di esprimere, ognuno a suo modo, una propria distinta personalità, potenziata da grandi e mobili occhi neri cerchiati di bianco. Allo stesso modo si fanno osservare le pipe di Corsellini, perché esse sono vive, ed ognuna ha una storia a parte. In ultimo, vorrei parlare della fumabilità delle pipe di Corsellini: seppure con forme inconsuete, è molto difficile trovarne una che sia difficile da fumare. Tutte hanno una buona capacità di bilanciamento e la gestione della fumata sembra quasi impreziosirsi dalla atipicità della forma. Corsellini, campione mondiale pluripremiato di gare di fumo lento, ha sviluppato negli anni un concetto della fumabilità che si distacca in maniera netta dai canoni normalmente seguiti dalla tradizione piparia. Le forature sono molto particolari, spesso ci troviamo in presenza di fornelli dalla forma ogivale o parabolica, con il foro del cannello che va ad intercettarne il culmine in maniera esattissima. Il bocchino si innesta al cannello in maniera da lasciare poco o nullo lo spazio per la camera di condensa, mentre la foratura del metacrilato viene effettuata con un numero svariato di punte, iniziando con un diametro di circa 4mm, per finire gradatamente a circa 2mm. Qualche fumatore ha trovato un poco duro il tiraggio delle Corsellini. Ma possedendo io ormai un cospicuo numero di pipe corselliniane posso affermare tranquillamente che la difficoltà è solo apparente, ed è compensata grandemente da una fumata asciuttissima, dolce, dalla grande ampiezza di sapori. Le forature di Corsellini paiono seguire con una certa regolarità il principio di Venturi ed anche a ciò è dovuta la proverbiale instancabilità di queste straordinarie pipe. Per questi motivi mi sento di dire che le pipe di Corsellini sono certamente pipe dalla linea non premeditata, ma non per questo si tratta di pipe fatte per caso. Cortesemente scritto per noi da Claudio Rampini


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